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L’uso della resina nel campo dei rivestimenti è antichissimo. La resina vegetale veniva estratta da piante o alberi, come abeti e pini, e impiegata per il rivestimento e la protezione dall’acqua.

Quella correntemente impiegata per realizzare rivestimenti per pavimenti è resina sintetica, ottenuta attraverso processi chimici industriali. Il suo vero sviluppo per la realizzazione di pavimenti commerciali e pavimenti residenziali si è avuto solo negli anni ’90.

Il pavimento in resina è indicato per impieghi: residenziali, commerciali, idustriali, showroom, negozi, alberghi, ristoranti, bar, ville, appartamenti, meeting rooms, ecc. In base al ciclo scelto, è possibile creare una superficie ruvida (più materica) o completamente liscia, in base alle esigenze di pulizia richieste.

La superficie monolitica risulta impermeabile, senza fughe, senza fessure. Ciò comporta una maggiore rapidità nella pulizia e un’igiene superiore rispetto ad ogni altra superficie disponibile (ottime protezione contro muffe, umidità e agenti batterici). Le resine correttamente applicate sono inodori, atossiche e non presentano emissioni nocive (rispondendo alle più elevate esigenze di legge in caso di contatti con alimenti). Le resine non richiedono prodotti particolari per la loro pulizia in quanto, essendo impermeabili, non assorbono agenti esterni e facilitano la pulizia del pavimento.

I pavimenti in resina possono essere sovrapposti ai pavimenti esistenti, evitando la rimozione degli stessi con notevole risparmio di tempo e denaro. Un pavimento in resina può essere riportato allo stato originale con pochi e semplici passaggi, senza dover riapplicare l’intero ciclo iniziale. Ciò comporta minori spese di ripristino ed infinite possibilità di rinnovo.

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